Nuove raccomandazioni UE sul trattamento dei dati Sanitari

Nuove linee guida sul trattamento dei dati sanitari del Consiglio d'Europa

Con l’evolversi sia dello sviluppo tecnologico, sia della strumentazione utilizzata nel trattamento dei dati sanitari, con il continuo incrementarsi dei volumi di dati relativi alla salute elaborati nei diversi settori della sanità, il Consiglio d’Europa ha ritenuto opportuno farsi parte attiva emanando una serie di linee guida affinché il trattamento di questa categoria di dati sensibili avvenga nel pieno rispetto della privacy e conseguentemente del Regolamento UE 2016/679.

Alla raccomandazione, emanata nello scorso mese di marzo, dovranno attenersi i 47 Stati membri dell’Unione che saranno tenuti a garantire che il trattamento dei dati sanitari avvenga nel rispetto dei diritti umani.

Il Consiglio si, auspica con questa raccomandazione di dare ai responsabili delle banche dati di dati sanitari, aziende o professionisti che siano, indicazioni il più complete possibili sul miglior modo di mettere in pratica i principi contenuti nelle linee guida.  

Ai nuovi principi dettati dalla raccomandazione dovranno adeguarsi tutti coloro che trattano dati sanitari senza distinzione tra pubblico e privato, per tale motivo il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ritiene opportuno che tutti i governi trasmettano le linee guida ai sistemi di sicurezza sanitaria a tutti coloro che trattano dati relativi alla salute siano essi operatori sanitari o responsabili della protezione dei dati.

Questa nuova raccomandazione prevede essenzialmente, richiamando il Regolamento UE 2016/679, che il trattamento preveda una valutazione dei potenziali rischi tenendo conto della natura sensibile dei dati ed abbia quindi una protezione by design, ovvero sia previsto sin dalla sua progettazione, al fine di garantire in particolar modo il diritto alla privacy.

Queste nuove linee guida nel prevedere il pieno rispetto degli interessati e dei diritti umani invitano gli Stati membri al rispetto della Convenzione n. 108, alla firma dall’ottobre 2018, in materia appunto di protezione delle persone relativamente al trattamento dei dati effettuato.

La Convenzione prevede che il trattamento e la raccolta dei dati sanitari avvenga nel rispetto della correttezza, liceità, finalità del trattamento e garantisca la qualità dei dati raccolti.

La raccomandazione indirizza coloro che trattano i dati sanitari al loro utilizzo in modo legittimo e particolare attenzione pone al consenso dell’interessato, ai dati relativi ai bambini non nati, ai dati genetici e alla condivisione ed archiviazione dei dati, elencando una serie di diritti degli interessati con particolare interesse per la trasparenza dell’elaborazione dei dati stessi

Particolare attenzione viene, inoltre, posta in merito alla raccolta dei dati per motivi di ricerca scientifica e alla loro raccolta con dispositivi mobili e o trasferimento degli stessi all’estero.

Per quanta riguarda la raccolta dei dati da dispositivi mobili è bene precisare che anche per questi dati i diritti riconosciuti sono i medesimi di quelli raccolti in altro modo non dipendendo dalla modalità di raccolta i diritti riconosciuti agli interessati.

Viene così eliminata ogni possibile discriminazione e disparità di trattamento tra le diverse modalità di raccolta dei dati sanitari.

Alla luce della nuova raccomandazione, pertanto, tutti gli stati membri UE, sono tenuti a garantire che il trattamento dei dati sanitari avvenga nel rispetto dei diritti umani e con le misure di sicurezza necessarie a garantirne la loro sicurezza a fronte dei continui sviluppi tecnologici.

In definitiva con questa raccomandazione il Consiglio d’Europa ha voluto mettere un punto fermo sul trattamento dei dati sanitari all’interno degli Stati membri così che il diritto alla privacy venga garantito in egual modo in ognuno di essi.

A cura dell’Avv. Roberto Ferri

 

 

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